I locali che servono “cucina giapponese” sono definitivamente una moda e moltissime persone, almeno una volta a settimana, escono per mangiare “sushi”.
Attenzione, però, perché lo stesso principio per cui una pasta italiana mangiata all’estero non è come “quella di casa” vale anche per la presunta cucina giapponese.
In realtà, l’alimentazione in Giappone, molto influenzata dalla struttura geografica del territorio è molto sana, molto più sana dei “ristoranti giapponesi made in Italy” e della cucina italiana.
Una realtà molto interessante è quella dell’isola di Okinawa. In quest’isola la durata di vita media è di 81.2 anni e nessuno è in sovrappeso. Da un punto di vista nutrizionale, gli abitanti dell’isola seguono la regola di non mangiare fino a saziarsi; il consumo di pesce è maggiore rispetto a tutto il resto del Giappone mentre si fa un uso molto moderato di riso. I benefici sono strettamente legati al consumo di cibi con poche calorie e basso indice glicemico ed alla presenza in tutti i pasti di proteine. Il sale è ridotto, seppur presente, mentre abbondano sostanze benefiche come flavonoidi, vitamina E, licopene e carotenoidi. Il largo consumo di omega-3 (di cui sono ricchi molti cibi della cucina giapponese vera, pesce e alcune microalghe) riduce drasticamente la mortalità ed i problemi cardiovascolari; nell’isola di Okinawa, in media, si consumano 70 chilogrammi di pesce pro capite all’anno, il doppio della media nazionale giapponese (pari a 36 chilogrammi annui pro capite). In Italia il consumo è circa 28 chilogrammi annui pro capite.
Il largo uso di tè verde garantisce al corpo l’assunzione di un polifenolo, l’EGCG (epigallocatechina gallato) con proprietà anti infiammatorie ed anti ossidanti; questa sostanza pare avere proprietà anti tumorali e contrasta l’invecchiamento cerebrale.
Molto utilizzato è il curry, il cui principio attivo, la curcumina, ha anch’essa proprietà anti infiammatorie ed anti ossidanti. Recentemente, la curcumina ha ricevuto una notevole attenzione da parte dei ricercatori per le sue proprietà anti tumorali.
In ultimo, da non dimenticare, allo stato di salute degli abitanti di Okinawa contribuisce la struttura stessa della comunità: esiste un forte senso di appartenenza, dove ciascuno (dal più giovane al più anziano) viene gratificato ed ha un ruolo importante per il benessere ed il mantenimento della collettività.
Ben diverso dal: “Stasera usciamo e andiamo al Sushi” per finire ad ingozzarsi più o meno consciamente, dopo essere scesi dall’auto e aver fatto solo pochi passi, magari “sparlando” di tizio o sfogandosi delle cose che “proprio non vanno in questo mondo di ladri!!!”.
Dott.ssa Elena Maria Bisi
Biologa Nutrizionista
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